LA SOLITA FINTA CACCIA AI SOLITI FINTI IGNOTI? AL RASTRELLO GLI ANARCHICI
Un centinaio gli appartamenti perquisiti negli ambienti anarchici. Si cercano armi e indumenti. Nessun fermo
MILANO – Una vasta operazione in tutta Italia. Dalla Lombardia alla Sicilia, passando per il Trentino e il Lazio. Polizia e carabinieri hanno suonato alla porta di un centinaio di appartamenti negli ambienti «anarco-insurrezionalisti», per cercare materiale usato negli scontri di Roma sabato scorso. Non ci sarebbero persone fermate.
LOMBARDIA E CAMPANIA- Nessun arresto, per ora, a Milano dove polizia e carabinieri stanno eseguendo almeno sei perquisizioni. Gli agenti hanno perquisito appartamenti di esponenti dell’area anarchica. Da quanto si è saputo l’attenzione degli investigatori si sarebbe concentrata, in particolare, su indumenti che potrebbero portare all’identificazione degli autori degli scontri. Confrontando fotografie e riprese delle violenze. Inoltre si cercano armi, oggetti contundenti e materiale esplodente. Se si trovassero riscontri, potrebbe scattare l’arresto in flagranza. Stessa situazione a Napoli e provincia.
LE ALTRE CITTA’– A Padova sarebbe stata perquisita anche la sede di un’associazione, legata al centro sociale Gramigna. Poi Livorno e Palermo. Anche Torino è stata coinvolta nelle indagini. Il capoluogo piemontese ha una lunga tradizione di centri sociali legati all’area anarchica. Così come a Cosenza e Senigallia. I controlli sono state eseguiti sulla scorta dell’articolo 41 del Testo unico leggi di Pubblica sicurezza secondo il quale «gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria, che abbiano notizia, anche per indizio, della esistenza, in qualsiasi luogo pubblico o privato, o in private abitazioni, di armi, munizioni o materiali esplodenti, non denunciate o non consegnate, o comunque abusivamente detenute, procedono immediatamente a perquisizione e sequestro»
LE FOTO IN RETE– E intanto continua il tam-tam su Internet per cercare di identificare i responsabili degli scontri. Decine gli album messi in Rete. «Gli ho seguito da via Cavour, adesso diamoci una mano e facciamoli arrestare», scrive un giovane che si autodefinisce «indignato».
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